SPOON RIVER | Francis Turner ovvero Un malato di cuore


Pivano: «Puoi spiegarmi l’idea del malato di cuore come alternativa all’invidia?».
De André: «Se ci riuscissi. Gli altri personaggi si sono lasciati prendere dall’invidia e in qualche maniera l’hanno risolta, positivamente o negativamente (lo scemo che per invidia studia l’enciclopedia britannica a memoria e finisce in manicomio, il giudice che per invidia raggiunge abbastanza potere da umiliare chi l’ha umiliato, il blasfemo che è un esegeta dell’invidia e per salirne alle origini la va a cercare in Dio); invece il malato di cuore pur essendo nelle condizioni ideali per essere invidioso compie un gesto di coraggio e...».
Pivano: «Possiamo dire che ha scavalcato l’invidia perché a spingerlo non è stata la molla del calcolo ma è stata la molla dell’amore?».
De André: «Ma sì, l'avrei detto io se non lo avessi detto tu».

Francis Turner, E. L. Masters

Io non potevo correre né giocare
quand’ero ragazzo.
Quando fui uomo, potei solo sorseggiare alla coppa,
non bere –
perché la scarlattina mi aveva lasciato il cuore malato.
Eppure giaccio qui
blandito da un segreto che solo Mary conosce:
c’è un giardino di acacie,
di catalpe e di pergole addolcite da viti –
là, in quel pomeriggio di giugno
al fianco di Mary –
mentre la baciavo con l’anima sulle labbra,
l’anima d’improvviso mi fuggì.




Ogni volta che incontro un nuovo personaggio, che mi spinge ad ascoltare una nuova canzone, penso di aver trovato il mio preferito, e ogni volta ho sempre meno parole per presentarvelo. Francis Turner, reinterpretato da De André, è così fragile nel corpo che lo penso evanescente, come un grumo di emozione. La stessa emozione con la quale il malato incontra la morte sulle labbra di una donna: uno dei massimi vertici di bellezza della poetica di Masters. Da bambino prima, da adulto poi, è costretto a vivere a metà, “a farsi narrare la vita dagli occhi”. Il suo corpo non segue il ritmo del suo spirito. 
Ma è l’unico, tra gli invidiosi, a salvarsi. In quel pomeriggio di giugno, “nel giardino di acacie, di catalpe e di pergole addolcite da viti”, lui ripone ogni sentimento di rancore e si concede all’amore. In quell’attimo, Francis conquista la sua eternità.
Pivano: «E allora possiamo concludere con la vecchia proposta di Masters, che a trionfare sulla vita è soltanto chi è capace di amore?».
De André: «Sì, a trionfare sono i disponibili».


***
Antologia di Spoon River. E. L. Masters, 1915.
Non al denaro, non all’amore né al cielo. Fabrizio De André e Giuseppe Bentivoglio, 1971.

Commenti

  1. Dopo il giudice ecco un altra bella riflessione sulla diversità, questa volta ispiratrice di positività anziché di miseria...

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